L’Organo del Duomo
Una prima testimonianza di un organo nella chiesa di san Michele è datata 1433, quando l’ecclesiastico sandanelese Girolamo Sini, noto studioso e insegnante, riporta che la comunità di San Daniele, per festeggiare la pace tra l’imperatore d’Austria e il Senato Veneto, ordina un rinnovamento dell’organo del duomo. Dopo 31 anni, nel 1464, Pietro Albo costruisce un nuovo organo, ma viste le conquiste dell’arte organaria venne sostituito da un altro organo costruito dal fiammingo Lodovico Arnoldo nel 1587.
Nel 1625 il pittore Girolamo Lugaro dipinge le portelle dell’organo, attualmente collocate ai lati del presbiterio, raffiguranti l’uccisione di Abele, il sacrificio di Isacco, Mosè e Aronne, la caduta della manna. Il pittore ricevette dai Camerari la somma di 85 ducati per le sue prestazioni. Col passar degli anni lo strumento subì alcuni danni, tanto che nel 1731 la comunità sandanelese convocò l’organaro Elia Prepil da Villacco per riparare lo strumento. Ma ormai era tempo di intervenire radicalmente: nel 1799 si lavorava per sistemare un nuovo organo nel presbiterio, attribuito a Pietro Nacchini, noto organaro e realizzatore dell’organo della cattedrale di Udine. Ma la cronologia sembra smentire questa attribuzione, più veritiera sembra l’attribuzione dello strumento all’organaro Francesco Dacci. Questo strumento rimase al suo posto, in duomo, fino al 1928, quando venne installato nella chiesa parrocchiale di Nogaredo di Corno per far spazio al nuovo ed imponente strumento realizzato dalla ditta Zanin, voluto dall’organista del duomo don Antonio Foraboschi e inaugurato dal noto organista torinese prof. Ulisse Mattey.
Molti sandanelesi criticarono la vendita, sostenendo che un’opera così splendida di arte organaria poteva essere collocata a Madonna di Strada, conservando al paese il meraviglioso strumento. L’organo Zanin, con le sue due tastiere e duemila canne, fu considerato il più grande del Friuli e apprezzato dai più ragguardevoli organisti del triveneto. Nel 1984/85, l’organo venne ulteriormente ampliato, con l’aggiunta di nuovi registri e di una ulteriore tastiera, portandone il numero a tre.
Nel 2013 lo strumento ha subito un importante restauro ed è stato ricollocato nel transetto di sinistra.
Segue la disposizione fonica dello strumento:
Prima Tastiera:
Principale 8′
Ottava 4′
Decima Quinta 2′
Decima Nona 1.1/3′
Vigesima Seconda 1′
XXVI & XXIX 2 file
Flauto Camino 4′
Flauto XII 2.2/3′
Voce Umana 8′
Cromorno 8′
Terza Tastiera:
Principale 8′
Ottava 4′
XV 2′
Ripieno 4 file
Bordone 16′
Flauto Reale 8′
Flauto in VIII 4′
Flauto in XII 2.2/3′
Flauto in XV 2′
Flauto in XVII 1.3/5′
Flauto in XXII 1′
Viola Dolce 8′
Voce Celeste 8′
Flicorno 16′
Tromba Armonica 8′
Oboe d’Amore 8′
Campane
Tremolo
Seconda Tastiera:
Principale 16′
Principale I 8′
Principale II 8′
Ottava 4′
Duodecima 2.2/3′
Decima Quinta 2′
Decima Settima 1.3/5′
XIX & XXII 2 file
Ripieno 4 file
Dolce 8′
Flauto 8′
Flauto 4′
Cornetto 3 file
Flicorno 16′
Tromba 8′
Tromba da Battaglia 8′
Clarone 4′
Pedale:
Contra Basso 16′
Principale 16′
Ottava 8′
XII 5.1/3′
XV 4′
Ripieno 6 file
Subbasso 16′
Bordone 8′
Cimbasso 16′
Contro Fagotto 16′
Trombone 8′
Clarone 4′
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